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La Reggia di Venaria, la più prestigiosa fra le Residenze Sabaude, fu iniziata nella seconda metà del Seicento per competere con le più importanti corti europee. Vi lavorarono grandi architetti come Amedeo di Castellamonte, Michelangelo Garove, Filippo Juvarra e Benedetto Alfieri, che lasciarono la loro impronta in varie parti dell'imponente complesso. Degradata a caserma dopo l'età napoleonica e in seguito abbandonata, la Reggia conobbe un lungo periodo di decadenza, di degrado e di spoliazioni, da cui è emersa dopo otto anni di lavoro a partire dal 1999 grazie a un colossale progetto di restauro sotto la direzione tecnica di Francesco Pernice e con la collaborazione delle istituzioni, tra cui il Ministero, l'Università, la Regione, la Provincia e i Comuni interessati all'intervento. Il libro testimonia lo stato di rudere in cui versava la Reggia e il suo recupero filologico, unico nel suo genere per le tecniche e i materiali impiegati, che hanno consentito di ridurre i costi dell'intervento. Un viaggio nel tempo che documenta gli straordinari risultati del cantiere di restauro più grande d'Europa.